Il progetto “Scenari Futuri e Prospettive dell’olivicoltura di qualità – Olivicoltura2030” è finanziato da Regione Lombardia all’interno dell’Operazione 19.3.01 “Cooperazione interterritoriale e transnazionale” ed è promosso da GAL GardaValsabbia 2020, come capofila, GAL Quattro Parchi Lecco Brianza, GAL Valle Seriana e dei Laghi Bergamaschi e Lago di Como GAL. I GAL associati sono: GAL Sebino Valle Camonica Val di Scalve, GAL Valli Savonesi e GAL del Capo S. Maria di Leuca.
L’azione progettuale viene tuttavia attuata con un più ampio coinvolgimento di soggetti territoriali in qualità di partner associati: AIPOL – Associazione Interprovinciale Produttori Olivicoli Lombardi, CeRSAA – Centro di Sperimentazione e Assistenza Agricola – Azienda Speciale della Camera di Commercio Riviere di Liguria, La Spezia, Imperia, Savona, Azienda Agricola Comincioli. Hanno inoltre avviato collaborazione al progetto la DOP Garda oltre ad aziende agricole dei territori olivicoli (es. Coop. Agr. Latteria Turnaria di Tignale, Az. Agr. Rocca, Coop. Olivicola San Felice, ecc).
Le azioni previste nel Progetto Olivicoltura 2030 si dividono in Azioni comuni realizzate sull’intero territorio dei Gal aderenti e specifiche Azioni locali mirate all’approfondimento di tematiche proprie del territorio di ogni singolo Gal.
Le azioni locali sono state eseguite dal dottore agronomo Giandomenico Borelli coadiuvato dal dottore agronomo Michele Dell’Oro. Il Lago di Como GAL ha ora il compito di divulgare i risultati degli studi ottenuti dall’inizio del progetto e pubblicati nel report intermedio di marzo 2021 e nel report conclusivo di settembre 2021.
Tra le Azioni locali del Lago di Como Gal ha ricoperto grande importanza il Censimento della consistenza olivicola nei territori dei GAL Lago di Como e Quattro Parchi Lecco Brianza, che ha permesso di avere un’idea chiara della distribuzione degli appezzamenti destinati alla coltivazione delle olive sul nostro territorio e sul territorio omogeneo del Gal Quattro Parchi.
Tra i due territori presi in considerazione spiccano differenze significative per quanto riguarda sia la distribuzione territoriale che la tipologia di allevamento.
Si rileva infatti che la maggior parte degli oliveti presenti nel territorio del GAL Quattro Parchi Lecco Brianza sono di impianto recente, a seguito di un rinnovato interesse per l’olivicoltura a partire dagli anni ’90, anche in territori non storicamente caratterizzati da una forte presenza di oliveti; diversamente, per quanto riguarda i territori del Lago di Como GAL, si registra una minor presenza di nuovi impianti, essendo la maggior parte della superficie olivetata occupata da esemplari storici. Anche la tecnica colturale presenta sensibili differenze: laddove risultano più diffusi nuovi impianti, in parallelo, si riscontra più frequentemente l’applicazione di tecniche colturali moderne. Per quanto riguarda le varietà coltivate si registra prevalente diffusione di cultivar da olio toscane ed in minor misura di altre cultivar nazionali nei nuovi impianti; gli oliveti tradizionali accolgono esemplari storici riferibili ad ecotipi locali oggetto di indagine e catalogazione.
L’areale olivicolo del Lago di Como GAL comprende il territorio dei Comuni affacciati sul ramo occidentale del Lario, il territorio lacustre di Bellagio ed alcuni comuni del Triangolo Lariano affacciati sulla Brianza. La superficie olivetata complessiva del territorio risulta essere di poco superiore a 108 ettari.
I comuni maggiormente interessati alla coltivazione dell’olivo sono Tremezzina (55,46 ha) e Bellagio (25,40 ha); in quest’area, con poche eccezioni, la maggior parte degli oliveti sono costituiti da piante storiche.
Si riportano di seguito, cliccando sulla cartina, le cartografie relative all’area oggetto di studio con un approfondimento di dettaglio delle elaborazioni nelle macroaree maggiormente rappresentative; una tabella riassuntiva fornisce infine un quadro complessivo relativo al territorio del Lago di Como GAL.
Il nostro territorio ben si presta alla coltivazione dell’olivo, godendo di un’esposizione favorevole associata alla protezione dai venti freddi data dai rilievi a nord; anche le caratteristiche pedologiche sono ottimali. Il consumo di suolo per uso abitativo ha in gran parte ridotto la superficie agricola ed olivetata contribuendo sensibilmente alla frammentazione delle aree e all’abbandono degli oliveti. La coltivazione dell’olivo nel territorio del Lago di Como Gal e del territorio del Lario comasco gode di grande vocazione e di tradizione consolidata nel tempo. Ne è riprova la presenza di esemplari storici e plurisecolari sparsi sull’intero territorio.
Dall’analisi dei risultati riportati nel Report finale del Progetto Olivicoltura 2030 si nota come la macroarea della Tremezzina presenta la maggior concentrazione di superfici olivetate. Il territorio della Tremezzina manifesta una media potenzialità alla nuova diffusione di oliveti sia per quanto riguarda le superfici agricole immediatamente trasformabili sia per quanto attiene al cambio di destinazione d’uso di superfici boscate.
Il Comune di Bellagio e i suoi dintorni presentano superfici olivetate diffuse in gran parte del territorio alle quote inferiori ed anche in quest’area si registra la presenza di oliveti storici con olivi secolari e manifesta una media potenzialità alla nuova diffusione di oliveti.
Nelle restanti aree del territorio del Lago di Como Gal (Basso lario comasco e Triangolo Lariano) si registra una ridotta presenza di oliveti, sebbene le condizioni orografiche risultino piuttosto favorevoli all’utilizzo agricolo dei suoli.
Nonostante la coltivazione dell’olivo rappresenti un’attività di nicchia riservata a pochi professionisti (affiancati da molti appassionati hobbisti), la superficie complessiva destinata all’olivicoltura nel territorio del Lago di Como Gal è di oltre 108 ha. L’alta qualità del prodotto, la rinnovata attenzione al prodotto olio da parte di turisti, ristoratori e semplici buongustai, unita al clima sempre più mite che caratterizza le nostre zone, lasciano ben sperare per il futuro di un settore che merita maggiore attenzione e riconoscimento.
Canzo, settembre 2021